Come è Composto un Impianto Dentale Fisso

In passato riavere i denti fissi era quasi impossibile, in quanto l’implantologia dentale  era una tecnica cui accedevano solo in pochi a causa degli alti costi e anche delle difficoltà che si potevano incontrare.

Questo anche perché si aveva molto timore del rischio di rigetto, ora tutto è cambiato e l’implantologia dentale e sempre più richiesta presso tutti gli studi dentistici, vediamo in cosa consiste.

Gli impianti dentali fissi sono costituiti da una radice artificiale, costruita con materiali “biocompatibili”, ovvero completamente tollerati dal corpo umano, che viene inserita all’interno dell’osso della mascella, nella sede del dente mancante, attraverso un breve intervento di chirurgia.

Titanio puro per l’impianto dentale fisso

Attualmente gli studi dentistici ricorrono preferibilmente agli impianti in titanio puro, trattandosi di un materiale con caratteristiche peculiari e molto utili all’uso cui è destinato: l’osso della mascella infatti riesce ad aderire perfettamente all’impianto, in modo del tutto naturale, grazie ad un fenomeno di osteointegrazione completa.

La particolare lavorazione degli impianti, che rende la superficie degli stessi leggermente “ruvida” è volta a favorire questo processo, garantendo una migliore aderenza delle cellule ossee.

Questo rende la procedura più snella e meno invasiva, non dovendosi inserire strati intermedi.

Il titanio allo stato puro è inoltre perfettamente tollerato dall’uomo e non causa fenomeni di rigetto o reazioni allergiche di alcun tipo, oltre ad essere, come noto, uno dei materiali più resistenti attualmente conosciuti.

Non stupisce quindi che esso sia usato in un gran numero di applicazioni in campo medico e sia diventato il materiale principe anche nell’implantologia dentale, nella quale assume la forma di piccole viti (lunghe dai 6 ai 18 millimetri e con un diametro dai 3 ai 6 millimetri) che riproducono la struttura delle radici dei denti (sono cioè cilindriche o leggermente curvate).

All’interno è presente una minuscola “filettatura”, sulla quale possono essere successivamente avvitati i monconi (in gergo tecnico detti abutment), che sostituiranno i denti, ovvero corone o protesi.