Implantologia di Scuola Italiana

Nel mondo la maggior parte degli impianti vengono montati seguendo la cosiddetta implantologia di “scuola svedese“, ovvero sono inseribili su superfici appositamente trattate con varie metodologie con protocollo di carico differito, così da controllare meglio tutti i parametri e cercare di garantire il maggior  grado di successo dell’impianto.

Di solito la montatura del carico masticatorio con protesi fissa avviene in un secondo momento, indicativamente 3/4 mesi per la mandibola che salgono fino a 5/6 mesi per la mascella.

Molto occasionalmente la scuola svedese prevede l’innesto immediato, a patto però che:

  • sia presente sufficiente ossatura, sia come quantità che come robustezza residua
  • gli impianti appena inseriti debbono essere già stabilizzati
  • un buon supporto gengivale/paradontale
  • la presenza di un corretto piano occlusale masticatorio
  • non devono essere presenti disturbi anche di altra natura che possano compromettere l’impianto, quali il bruxismo

Naturalmente tutti questi fattori devono essere ben esaminati e ponderati mediante visita specialistica; l’alternativa sarà in caso contrario una modalità più tradizionale (“sommerso” o “non sommerso”), ovvero si opterà per impianti con tempi di attesa assai più protratti, ma tali da garantire maggior sicurezza e stabilità.

La cosidetta “scuola italiana” con gli impianti a carico immediato vanta percentuali di successo analoghe a quelle della scuola svedese a carico differito.

Tuttavia per operare con questa prassi sono necessari periodi di pratica ed esperienza maggiori.

I vantaggi della scuola italiana a carico immediato

Tutti questi requisiti, però, sono bilanciati dal far sì che il paziente possa avere e utilizzare denti protestitici già alla fine della prima seduta chirurgica d’inserimento dell’impianto, con notevole immediato beneficio sia meccanico che estetico nella vita quotidiana del paziente.

E questo anche dove anche applicando impianti con le tecniche della scuola svedese si sarebbe passati all’impiego del carico differito con attese di mesi.

Mesi in cui il cliente si sarebbe trovato in condizione di forte disagio e costretto a sedersi più volte sulla sedia dell’odontoiatra, particolarmente se l’impianto riguardava la sostituzione di un discreto numero di denti, con quanto ne può derivare sia sul piano funzionale che su quello dell’aspetto.