Capsula o Corona: che cos’è e quando può essere utile.

Si parla di capsula dentale, o di corona protesica, per indicare il rivestimento con il quale si avvolge un dente visibilmente danneggiato o usurato dal tempo. L’ambito di applicazione della capsula è pertanto prettamente dentistico e ciò implica che l’intero processo di incapsulazione debba essere curato da un professionista del settore, in grado di gestire le varie fasi dell’intervento.

Le componenti che vanno a costituire questa protesi per il dente sono sostanzialmente due: una porzione interna in metallo, capace di assicurare la giusta resistenza, ed un rivestimento esterno, di materiale differente ma solitamente ceramica, dotata dell’opportuna lucidità che dona al dente incapsulato un’estetica naturale. Il ruolo della capsula dentale è dunque quello di proteggere il dente sottostante da eventuali fratture che possono essere considerate praticamente inevitabili se si ha a che fare con un dente più o meno gravemente danneggiato. Le possibili applicazioni per cui è consigliabile il ricorso ad una capsula sono molteplici.

Tra le altre è possibile citare le condizioni in cui ci si trova davanti a:
● Infiammazione della polpa dentale, indicata con il termine medico di pulpite
● Carie dentale particolarmente estesa che non si presta ad essere risolta con la comune tecnica
dell’otturazione
● Precedente devitalizzazione del dente che ha bisogno di una nuova corona dentale
● Impianto dentale da coprire
● Sfaldamento progressivo dello smalto
● Lesioni evidenti al dente che compromettono l’estetica del sorriso

Applicazione della capsula: quali sono i passaggi
La prima tappa in assoluto che precede l’inserimento della capsula dentale vera e propria consiste nella rimozione della corona naturale del dente che ha subito il danno e che si intende rivestire. Questo passaggio risulta necessario per poter disporre delle spazio sufficiente per poter inserire la capsula e viene effettuato dal dentista con apposite frese. Subito dopo la rimozione si effettua un’impronta dentale, ovvero un calco che servirà da modello per la costruzione della capsula delle dimensioni giuste per il dente che è in cura. Nel periodo di tempo necessario all’odontotecnico per realizzare in laboratorio la capsula definitiva, il paziente vede applicarsene una provvisoria, che solitamente è realizzata in resina acrilica. Oltre ad adattarsi perfettamente alle dimensioni del dente, la nuova capsula deve armonizzarsi anche con il resto della dentatura. In altre parole, per un risultato migliore dal punto di vista estetico, è consigliabile che la
capsula abbia una forma ed una cromia in linea con gli altri denti. A questo scopo, l’equipe preposta, formata da medico dentista ed odontotecnico, stabilisce la tonalità ideale della capsula da realizzare, utilizzando come punto di riferimento, oltre alla dentatura del paziente, una scala colorimetrica standard o, in alternativa, un apposito spettrofotometro, in grado di fornire dei parametri scientifici più oggettivi. Prima dell’applicazione definitiva della capsula, che risulterà cementata nel dente, è sempre preferibile fare un test di prova, in modo tale da poter apportare eventualmente delle modifiche.

 

Quali sono i tipi di capsula disponibili e i materiali utilizzati
L’utilizzo di un materiale piuttosto che un altro per la realizzazione della capsula dentale dipende soprattutto dalle esigenze specifiche di ciascun paziente e dallo stato generale della dentatura. Il consiglio di un esperto professionista in questi casi può rivelarsi essenziale per fare la scelta più indicata. Una delle opzioni più diffuse è data dalla capsula dentale in metallo-ceramica, che si compone di una porzione più interna, deputata ad assicurare solidità e resistenza al dente, grazie all’ausilio di leghe metalliche più o meno pregiate, come il cromo, il cobalto, l’oro ed il platino, e di un rivestimento esterno. Quest’ultimo svolge un duplice ruolo, estetico e funzionale: se da una parte, infatti, dona alla capsula un aspetto naturale ed uniforme, dall’altra assicura una corretta superficie di masticazione, assolvendo alla funzione che di norma è assegnata allo smalto di rivestimento del dente. Il materiale prescelto per l’involucro esterno in questa tipologia di capsula dente è la ceramica feldspatica. Un altro tipo di capsula dentale a cui si ricorre con una certa frequenza è quella in ceramica metal-free. Come lo stesso nome suggerisce, questa tipologia
di protesi è del tutto priva dell’anima interna di metallo. In questo caso, le soluzioni possibili sono due: o si opta per una capsula dentale interamente in ceramica e silicato di litio, oppure si ricorre ad una porzione esterna in ceramica e ad uno scheletro di ossido di zirconio, in grado di conferire la dovuta resistenza. Il risultato garantito da questa variante di capsula dentale in termini di estetica sono migliori se paragonati a quelli delle protesi in metallo-ceramica. Altra opzione disponibile, sebbene sia utilizzata soprattutto in implantologia, è rappresentata dalle capsule dentali in metallo composito, rivestite da uno strato di resina, anch’essa composita. Nella carrellata delle varie tipologie di protesi dente di cui si può disporre, non vanno
dimenticate quelle in metallo-resina, laddove il metallo, deputato alla funzione masticatoria, è generalmente costituito da oro, mentre la faccetta esterna è in resina. Si tratta tuttavia di un tipo di protesi attualmente poco utilizzata, così come quella interamente realizzata in metallo, che oggi ha lasciato spazio alle varianti più moderne metal-free.

Quali risultati attendersi dall’applicazione di una capsula dentale.
Trattandosi di un lavoro di equipe, la buona riuscita di una capsula dente dipende dalla collaborazione proficua tra l’odontoiatra e l’odontotecnico a cui si decide di affidarsi. Al primo spetta il compito di fornire le linee guida riguardo non solo alla forma ed alle dimensioni della capsula, ma anche alla giusta tonalità di colore da adoperare nella realizzazione della protesi. Se questi primi passaggi vengono eseguiti nel modo corretto, il dente incapsulato risulterà identico nell’aspetto al resto della dentatura, garantendo un effetto sicuramente naturale e convincente. Altrettanto importante d’altra parte è il lavoro affidato all’odontotecnico, che deve essere in grado di adattare la capsula alle caratteristiche fisiche della bocca di ogni singolo paziente. In questo modo la sostituzione della corona naturale del dente con la capsula dentale passerà del tutto inosservata e non sarà causa di alcun problema al soggetto nel corso della masticazione.

Quali i possibili svantaggi
Tra gli aspetti potenzialmente svantaggiosi legati all’utilizzo di una capsula dente, va menzionata la possible rottura della stessa. I materiali utilizzati per l’anima interna e per il rivestimento esterno della protesi rendono quest’ultima notevolmente più dura, se paragonata al dente naturale. Ciò può far sì che la capsula dentale possa rompersi o graffiarsi in determinati punti, fino addirittura a staccarsi. Si tratta ad ogni modo di un’eventualità alquanto remota, che può essere annullata quasi del tutto se si prende la semplice precauzione di evitare l’assunzione di cibi particolarmente duri e croccanti, come la frutta secca ed il torrone. In caso di rottura della capsula, sarà necessario procedere con la sua ricementazione, ovvero con il fissaggio sul dente da incapsulare.

Quali sono i costi
Le oscillazioni possono variare soprattutto in base al materiale prescelto. Le capsule dente in ceramica metal-free, ad esempio, sono leggermente più costose di quelle in metallo-ceramica. Nel caso in cui l’applicazione della capsula avvenga in ambito implantologico, è naturale che si dovrà sommare il costo della protesi a quello dell’impianto vero e proprio.

Manutenzione della capsula dente: consigli utili
Adottando i giusti accorgimenti, la vita media di una capsula dentale può aumentare in maniera significativa e contribuire più a lungo alla bellezza di un sorriso armonioso e naturale. Un ruolo essenziale da questo punto di vista spetta all’igiene orale, che deve essere eseguita scrupolosamente, con l’ausilio di spazzolino, dentifricio e filo interdentale, in modo da raggiungere anche gli interstizi tra i denti. Per evitare di intaccare lo smalto dei denti, si consiglia l’uso di dentifrici poco aggressivi. Alla pulizia quotidiana da eseguire a casa, dopo ogni pasto, va aggiunta una detartrasi profonda, ovvero la rimozione del tartaro da parte del dentista, da fare una o due volte l’anno. Quest’operazione andrà ad aggiungersi ai controlli periodici della capsula dentale, con cadenza 6 o 12 mesi. Non bisogna dimenticare, infatti, che anche un dente incapsulato può andare incontro a carie e malattie parondotali di vario genere, in seguito all’accumulo di placca e tartaro
lungo il bordo della gengiva. Altri nemici del bianco naturale dei denti sono il fumo di sigaretta, la cioccolata ed alcune bevande, come caffè, tè e vino. Una limitazione nell’assunzione di queste sostanze potrebbe risultare indubbiamente vantaggiosa nella prevenzione delle classiche macchie sulla superficie dei denti.