Malocclusione Dentale

Malocclusione dentale, quando manca l’equilibrio della bocca
Considerando che l’applicazione del crossbite posteriore ricorre nel 4% degli adolescenti in Europa e nel 17% in America, la problematica dimostra un notevole impatto sulla popolazione. Lombalgie, acufeni, senso di vertigine possono essere collegati al disallineamento tra le arcate dentali, ecco l’importanza di un approccio adeguato alla condizione.


Cos’è, la malocclusione dentale è un problema?
Tecnicamente si tratta di una mancata corrispondenza tra le arcate dentali lungo l’asse sagittale: i denti della mandibola, quelli inferiori, non incontrano quelli superiori o mascellari. Il disallineamento può comportare uno squilibrio funzionale in grado di inficiare sullo sviluppo armonico delle strutture della bocca. Non sempre la problematica è grave.

Una classificazione ad hoc consente di suddividere la condizione in tre gradi, a seconda della funzionalità nel morso. Il dentista potrebbe diagnosticare una malocclusione dentale di 1° grado, la condizione garantisce comunque un morso normale anche se le due arcate dentali mostrano rapporti lievemente sfalsati. Diverse sono le condizioni del secondo e terzo grado, qui il retrognatismo e il progenismo risultano correlati all’affollamento dentale.

Diagnosi e cause, chi è più a rischio?
Lo specialista in ortodonzia è chiamato a diagnosticare le condizioni del disallineamento nelle arcate dentali, l’esame di riferimento è l’indagine radiografica in doppia proiezione. Non sempre la diagnosi della malocclusione dentale risulta correlata direttamente a una condizione patologica, le forme lievi non inficiano infatti la fisiologica funzionalità masticatoria.

Individuare le cause può costituire un primo passaggio in termini di prevenzione e trattamento della condizione. I fattori genetici hanno dimostrato avere un ruolo importante per i disallineamenti di questo tipo, concorrono anche alcune abitudini errate come l’uso del ciuccio e biberon anche dopo i tre anni, l’abitudine di succhiare il pollice ma anche il bruxismo. La familiarità per tale problematica deve quindi costituire un campanello d’allarme al quale porre attenzione.

Cure per la malocclusione dentale, quando servono?
Le condizioni più importanti sono spesso quelle correlate ai fattori genetici, qui l’approccio chirurgico può costituire una potente arma terapeutica. Agire in età precoce può ridurre il rischio di una evoluzione della condizione in un affollamento dentale. Il trattamento nel giovane può affidarsi all’applicazione di apparecchi ortodontici, di bite o apparecchi passivi. Nell’adulto può essere necessaria l’estrazione dentaria a livello dei terzi molari.

Considerata la correlazione con difficoltà respiratorie, lombalgia, problematiche del linguaggio, patologia del reflusso gastroesofageo e disordini cranio-mandibolari, trattare una malocclusione dentale può migliorare la qualità della vita.

 

Solo un’accurata visita odontoiatrica può individuare la presenza di una occlusione dentale non corretta e può valutarne l’entità e la relativa terapia di risoluzione quindi ti invitiamo a prenotare un check up odontoiatrico presso la sede Dentista.tv a te più vicina.